L’acitretina è un farmaco retinoide ampiamente utilizzato nella profilassi di malattie dermatologiche come la psoriasi e la dermatite atopica. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, l’acitretina contribuisce a ridurre la formazione di scaglie cutanee, l’arrossamento e l’ispessimento delle lesioni che caratterizzano queste patologie.
Nonostante la sua efficacia nel trattamento di queste condizioni, in relazione alla gravidanza questa molecola presenta delle controindicazioni severe che non possono essere ignorate. Come ginecologa, ho affrontato questo argomento sia nella mia pratica clinica sia come medico forense, e mi rendo conto che la consapevolezza riguardo a queste controindicazioni è ancora scarsa. Per questo motivo, è essenziale diffondere informazioni corrette e aggiornate, affinché ogni donna possa prendere decisioni informate sulla propria sicurezza e sulla salute riproduttiva.
Il rischio di malformazioni fetali
Una delle peculiarità più rilevanti dell’acitretina è infatti la sua elevata teratogenicità, ovvero la capacità di causare gravi malformazioni fetali se assunta durante la gravidanza come anche fino a tre anni prima del concepimento. Il farmaco si deposita nelle cellule del tessuto adiposo e può rimanere nell’organismo per un periodo di tempo prolungato, fino appunto a tre anni. Questo significa che, anche dopo un ciclo di trattamento relativamente breve (ad esempio, di soli dieci giorni), l’acitretina continua a essere rilasciata gradualmente nel nostro sistema circolatorio, rappresentando un potenziale rischio per un’eventuale gravidanza.
È quindi essenziale che prima di iniziare il trattamento le donne in età fertile siano pienamente informate delle conseguenze legate all’assunzione di retinoidi. La raccomandazione principale è di evitare il concepimento per almeno tre anni dopo l’ultima dose del farmaco, un periodo necessario affinché l’organismo lo elimini completamente e si riduca il rischio di malformazioni fetali.
Tre anni con terapia contraccettiva rigorosa
Per tutti questi motivi, durante il trattamento con acitretina e per i successivi tre anni, è indispensabile che le pazienti seguano una terapia contraccettiva rigorosa. Si raccomanda l’uso combinato di due metodi contraccettivi complementari, per garantire la massima efficacia nella prevenzione di una gravidanza indesiderata. Questa precauzione è valida per tutte le donne in età fertile, indipendentemente dalla loro attività sessuale o dalla presenza di amenorrea (assenza di mestruazioni).
In caso di gravidanza durante il trattamento, è necessario interrompere immediatamente l’assunzione del farmaco e consultare urgentemente un medico. Le conseguenze di una gravidanza esposta all’acitretina possono essere estremamente gravi, e una gestione tempestiva è fondamentale per minimizzare i rischi.
Se hai assunto acitretina e hai dei dubbi riguardo ai possibili effetti sulla tua salute riproduttiva, ti consiglio di richiedere una consulenza medica. Sono disponibile per consulenze online per rispondere a qualsiasi domanda e fornire il supporto necessario.
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