Ho parlato recentemente di medicina integrata, agopuntura e ormoni nel corso di un mio intervento a un simposio per colleghi dietisti e nutrizionisti dal titolo “L’assetto endocrino nell’infertilità femminile: come incide nei percorsi di PMA” proposto con l’intelligente intento di creare sinergie con specialisti di varie discipline per il benessere del paziente.
La mia relazione parte dalla mia esperienza di ginecologa con particolari competenze in ambito di infertilità di coppia e PMA, e dal percorso che ho intrapreso da molti anni con una visione più olistica e di medicina integrata, presso la Scuola Tradizionale di Medicina Cinese di Firenze, che mi ha portato a utilizzare l’agopuntura nel trattamento di molte problematiche ginecologiche ed ostetriche, o semplicemente per combattere i principali disturbi e il tabagismo nelle donne in gravidanza che seguo.
Se vuoi scoprire in modo più approfondito come funziona l’agopuntura e quali sono le evidenze scientifiche che ad oggi ne riconoscono l’efficacia, guarda il video del mio intervento al simposio o continua a leggere.
Le basi della medicina tradizionale cinese e dell’agopuntura
Della medicina cinese intesa come medicina globale, oltre all’agopuntura fanno parte molte altre discipline che lavorano in sinergia: la dietetica, la fitoterapia, la ginnastica QI Gong, il massaggio tuina, la moxa (ossia la fumigazione col riscaldamento di alcuni punti di agopuntura), e infine la coppettazione.
Dal 2010 l’agopuntura è stata dichiarata patrimonio culturale UNESCO assieme alla moxibustione. Importata in Europa e studiata come pratica in scuole specialistiche soprattutto della Francia e dell’Inghilterra dell’800, ha iniziato ad essere diffusa nella società occidentale dai primi anni ’70 del secolo scorso; ma solo dagli anni ’90 ne sono stati riconosciuti i primi effetti sulla salute con validazione scientifica dalla nostra comunità incentrata sulla evidence based medicine.
Ne è stata riconosciuta l’efficacia principalmente nella cura del dolore, sotto l’aspetto antalgico, analgesico, poi come immunomodulatore con aumento del numero dei linfociti, come regolatore ormonale, infine come antispastico, trofico, ansiolitico, antidepressivo.
L’agopuntura provoca la liberazione di endorfine, encefaline e dinorfine, le cosiddette “molecole del piacere”, quindi agisce sia a livello locale che di sistema nervoso centrale, influenzando il rilascio di neurotrasmettitori cerebrali.
Per farvi capire quanto fosse assolutamente olistica e basata decisamente sulla prevenzione l’impostazione della medicina tradizionale cinese, mi piace fare l’esempio dei medici che venivano pagati solo finché i loro assistiti erano in buona salute, mentre il pagamento veniva sospeso quando questi si ammalavano.
Aspetti medici e filosofici dell’agopuntura
Il concetto cardine di questa medicina è quello che la salute si basa su un equilibrio energetico. Spiegato a grandissime linee, alla base di tutto c’è il principio del Tao che dà origine a tutte le cose: esso si manifesta attraverso “l’uno che produce il due”, che è caratterizzato da due aspetti, lo Yin e lo Yang, uguali e opposti, a formare il dualismo alla base di ogni essere vivente e di ogni elemento (da una parte freddo, buio, acqua, immobilità e introspezione, dall’altra luce, fuoco, calore, energia e rabbia, semplificando). Yin e Yang sono elementi opposti e si alternano in movimento ciclico, dove una forza giunta all’apice si trasforma nell’altra della quale porta il seme, e viceversa.
Questo movimento dell’alternanza appartiene a tutti i fenomeni dell’universo, mentre nella pratica clinica scandisce e influenza 5 elementi (acqua, legno, fuoco, terra, metallo), che per analogie interferiscono ciascuno su aspetti diversi del carattere e sedi anatomiche corrispondenti, attraverso le logge energetiche degli organi (rene, fegato, cuore, milza e polmone), e i visceri connessi (vescica, cistifellea, intestino tenue, stomaco, grosso intestino), coinvolgendo aspetti diversi come i differenti distretti della cute (pelle, capelli, unghie, labbra) i sapori correlati, l’alimentazione, i colori, le stagioni, le manifestazioni psichiche (al fegato corrisponde la creatività, al cuore la coscienza, alla milza la riflessione, al polmone la sensibilità, al rene la volontà) ecc.
L’energia vitale in particolare, chiamata Qi, scorre nell’uomo attraverso i canali dei 12 meridiani, corrispondenti alle logge energetiche e ramificati in meridiani secondari, riconosciuti e validati dalla medicina tradizionale attraverso la risonanza magnetica funzionale: andando a pungere in determinati punti, con l’agopuntura riusciamo ad agire sul passaggio di energia, rimuovendo i blocchi energetici all’origine delle malattie e dei disturbi.
La medicina cinese nella sfera ginecologica
Di ormoni in generale si parla abbastanza poco anche nella medicina occidentale: eppure sono legati non solo alla condizione della gravidanza ma sono connessi al benessere generale della donna nelle diverse fasi della sua vita.
Nella medicina cinese non esiste però il concetto di “ormoni” come da noi inteso e anche sotto questo aspetto ci si regola per analogie, partendo dal fatto che il polmone governa l’energia, dà il soffio vitale, avvia il concepimento; la milza produce il sangue negli organi; il fegato lo accumula e lo muove, il cuore governa.
Il rene contiene e conserva l’energia vitale: è la loggia energetica chiave dell’infertilità e dei disturbi ginecologici; rappresenta il centro della riserva ovarica come delle cellule germinali degli spermatozoi, correlato alla fertilità ereditaria e acquisita.
L’esperienza clinica insegna come con l’agopuntura si possa interferire con buon successo nella fisiologia del ciclo mestruale, così per l’ovaio policistico e altrettanto nella menopausa, dove si è visto che le donne trattate con questa tecnica antica, efficace nella riduzione dei disturbi neurovegetativi, dichiarano una diminuzione del numero degli episodi di caldane, dell’irritabilità, delle crisi di sudorazione, dei disturbi del sonno, della secchezza vaginale, dei dolori ossei, della depressione e quindi riconoscono un miglioramento della salute in generale.
I movimenti ciclici e circolari dello Yin e dello Yang corrispondono alle diverse fasi del ciclo mestruale: dalla fase follicolare (fase Yin, dove crescono gli estrogeni e il sangue, rifornendo l’utero e il Chongmai, che viene coltivata nutrendo il sangue e tonificando il rene Yin) alla fase dell’ovulazione (dove lo Yin al massimo livello è diventato Yang); dalla fase luteinica (governata dal rene Yang e dall’energia di milza, la cui stimolazione determina un aumento del progesterone), a quella pre-mestruale (dove in mancanza di uovo fecondato l’energia Yang evolve verso lo Yin e a direzionare questa trasformazione ci pensa il fegato) fino alla fase del sangue.
Ne deriva che nella medicina cinese i disturbi e le anomalie del ciclo (dismenorrea, amenorrea, polimenorrea), la sindrome dell’ovaio policistico, si possono curare correggendo i disequilibri e i blocchi energetici che si sono andati a creare.
Agopuntura e infertilità
Anche nel trattamento dell’infertilità l’agopuntura si può integrare molto bene alla medicina occidentale. Essa può essere dovuta a uno squilibrio tra Yin e Yang o a un vuoto o eccesso d’energia, principalmente connessa a carenza del rene; con tecniche diagnostiche appropriate si valuta squilibrio di Qi, Yin o Yang.
Per un buon concepimento è necessario infatti avere un seme maschile forte e un ciclo mestruale regolare, ossia la donna deve possedere:
- Jing rigoglioso
- Sangue rigoglioso
- Yin rigoglioso
- Equilibrio di rene, milza/pancreas, fegato
Questo equilibrio coinvolge: Polmone (connesso al Qi, che dà il soffio vitale e attiva la concezione), Milza (ministro dei granai, controlla il sangue la carne l’energia che proviene dai cibi), Fegato (accumula il sangue assicura il fluire dell’energia), e Cuore ( controlla il sangue e ospita lo Shen la coscenza), sono alcune delle logge energetiche che governano la riproduzione, ma più di tutti come già detto è importante il Rene in ginecologia, sede dell’elemento Jing, ministro della forza, che governa Yin e Yang.
Vi sono evidenze scientifiche sull’efficacia dell’agopuntura nell’infertilità maschile per il miglioramento dello spermiogramma, o come analgesico in corso di prelievo ovarico, mentre vi sono numerose dimostrazioni non ancora definibili come evidenze, sul suo ruolo nell’outcome della PMA; si è visto inoltre che contribuisce alla riduzione dell’ansia nell’affrontare questa condizione.
A tale proposito ho scritto un libro “Infertilità di coppia e procreazione assistita” che affronta proprio questi aspetti con un approccio di medicina integrata, mettendo in sinergia l’agopuntura con le più avanzate tecniche della medicina occidentale.