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Siamo in ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno, e vorrei dedicare un post a un gesto tanto semplice quanto raccomandato come l’autopalpazione del seno, gesto che non ci esime dalla necessità di effettuare regolari controlli con mammografia. Il cancro della mammella è una malattia che colpisce una donna su otto nel corso della vita e rappresenta la forma di neoplasia più comune tra la popolazione femminile.

In Italia, ogni anno vengono diagnosticati 55.500 nuovi casi di tumore al seno, di cui 55.000 riguardano le donne e circa 500 gli uomini. È un dato allarmante che dimostra come questa patologia sia tra le principali minacce per la salute della donna, con un’incidenza che continua a crescere, aumentando dello 0,9% ogni anno.

Screening mammografico e diagnosi precoce

Tralasciando per un attimo l’autopalpazione, la prevenzione del tumore al seno richiede controlli regolari con uno specialista. A partire dai 20 anni, è consigliabile una visita annuale dal senologo. Dai 50 anni in poi, la mammografia biennale rappresenta lo strumento più efficace per la diagnosi precoce. Questo esame, affiancato dall’ecografia mammaria, è raccomandato per individuare il tumore in fase iniziale, quando le possibilità di guarigione sono più alte.

Il principale vantaggio dello screening mammografico è la riduzione della mortalità per tumore al seno. Le ricerche mostrano una diminuzione del rischio di morte compresa tra il 15 e il 25% negli studi randomizzati e tra il 13 e il 17% nelle meta-analisi di studi osservazionali. Dati del Regno Unito del 2007 indicano che, su 1.000 donne sottoposte a screening mammografico biennale per 20 anni a partire dai 50 anni, c’è stata la prevenzione della morte per tumore al seno in 2 o 3 casi. Proprio grazie ai progressi della ricerca e ai programmi di screening, il tasso di mortalità si è significativamente ridotto: nel 2020 si è registrato un calo del 6% rispetto al 2015.

L’importanza della prevenzione

Oggi, circa 9 donne su 10 (87%) sopravvivono per almeno 5 anni dopo la diagnosi e 8 su 10 (80%) sono vive a 10 anni dalla scoperta del tumore. Questi numeri confermano l’importanza della prevenzione e degli strumenti a disposizione per una diagnosi precoce, compresi quelli che dipendono da noi come appunto l’autopalpazione del seno.

La prevenzione resta dunque il primo alleato contro il tumore al seno e inizia dalla consapevolezza del proprio corpo. L’autopalpazione del seno è uno dei metodi di prevenzione più semplici e accessibili per tutte le donne, utile perché potrebbe permettere di rilevare eventuali anomalie nelle ghiandole mammarie. Anche se l’autopalpazione non può sostituire gli esami diagnostici per immagini più avanzati, in attesa di effettuare questi ultimi può rappresentare un primo passo per individuare tempestivamente eventuali cambiamenti sospetti.

Quando farla?

Questo gesto semplice che ogni donna può effettuare comodamente a casa propria è consigliabile effettuarlo una volta al mese per familiarizzare con la conformazione del proprio seno e poter notare eventuali alterazioni. Seguire una routine mensile costante per l’autopalpazione permette infatti di conoscerne bene l’aspetto e la consistenza abituale e di notare tempestivamente qualsiasi cambiamento.

Per ottenere i migliori risultati, è fondamentale scegliere il momento giusto, poiché i cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale possono influenzare la consistenza e la sensibilità del seno. Ecco alcuni consigli per programmare l’autopalpazione in base alle diverse fasi della vita:

  • se hai il ciclo mestruale: il periodo ideale per eseguire l’autopalpazione è tra il 7° e il 14° giorno del ciclo, cioè una settimana dopo l’inizio delle mestruazioni. In questo momento il seno è meno teso, gonfio e dolente, e permette una palpazione più agevole e precisa. Va invece evitata subito prima o durante le mestruazioni, poiché le variazioni ormonali possono causare indurimenti temporanei che potrebbero portare a confusione.
  • se sei in menopausa o non hai un ciclo regolare: in questo caso, l’autopalpazione può essere eseguita in qualsiasi momento, l’importante è farla regolarmente. Scegli un giorno fisso per ricordartene, ad esempio il primo o l’ultimo giorno del mese.
  • se sei incinta o stai allattando: in queste fasi il seno subisce diversi cambiamenti e può risultare più difficile percepire eventuali anomalie. È comunque consigliabile prevedere l’autopalpazione una volta al mese, scegliendo un momento in cui il seno non è troppo gonfio o dolente.

L’esame si divide in due fasi principali: l’osservazione visiva e la palpazione

  1. Osservazione visiva: posizionati davanti a uno specchio, con le braccia abbassate lungo i fianchi, e osserva attentamente entrambi i seni. Cerca eventuali asimmetrie, cambiamenti nella forma, retrazioni del capezzolo o variazioni del colore della pelle, come rossori o ispessimenti. Ripeti l’osservazione sollevando le braccia sopra la testa per verificare se ci sono alterazioni che coinvolgono la superficie della pelle o i capezzoli.
  2. Palpazione: in piedi (anche sotto la doccia) o sdraiata, utilizza i polpastrelli delle dita per esplorare il seno con pressioni e movimenti circolari. Parti dall’esterno del seno, vicino all’ascella, e procedi verso l’interno, fino al capezzolo. Tasta tutto il seno e la zona dell’ascella, poiché il tumore potrebbe svilupparsi anche nei linfonodi ascellari. Fai caso alla presenza di eventuali noduli, ispessimenti o cambiamenti nella consistenza del tessuto mammario.

Cosa cercare durante l’autopalpazione?

Quando esegui l’autopalpazione, è importante che tu presti attenzione a qualsiasi elemento di anormalità. Alcuni segnali che devono indurre a una consultazione medica includono:

  • La presenza di noduli o masse insolite
  • Variazioni nella forma o nella consistenza del seno
  • Cambiamenti nel capezzolo, come retrazioni, secrezioni o rossori
  • Alterazioni della pelle, come ispessimenti, affossamenti, rughe o arrossamenti, che possono essere un segnale di un’anomalia sotto la superficie cutanea

È bene ricordare che, nella maggior parte dei casi, i noduli che senti durante l’autopalpazione sono benigni. Tuttavia, qualsiasi cambiamento sospetto deve essere immediatamente segnalato al proprio medico di fiducia o a uno specialista senologo, per escludere la presenza di un tumore o di altre condizioni da indagare.

I fattori di rischio del tumore al seno

Il tumore al seno è legato a diversi fattori di rischio, alcuni modificabili, altri non modificabili. Tra quelli modificabili da noi rientrano come sempre gli stili di vita poco salutari, come una dieta ricca di grassi animali e povera di frutta e verdura, l’abitudine al fumo, il consumo di alcol e una vita sedentaria. Adottare uno stile di vita sano, fare regolarmente attività fisica e seguire una dieta equilibrata può ridurre il rischio di sviluppare un tumore.

Tra i fattori non modificabili, invece, ci sono l’età (la maggior parte dei tumori colpisce donne oltre i 50 anni), la familiarità e i fattori genetici. Circa il 5-7% dei tumori al seno è ereditario, legato a mutazioni genetiche, in particolare nei geni BRCA1 e BRCA2. Chi ha una storia familiare di tumore al seno dovrebbe effettuare controlli più frequenti e sottoporsi agli screening consigliati dal proprio medico o ginecologo di fiducia.

L’importanza di monitorarsi

La diagnosi precoce è fondamentale per aumentare le possibilità di guarigione e la prevenzione il primo passo per prendersi cura della propria salute e ridurre il rischio di sviluppare tumori. Scoprire un tumore al seno nelle sue prime fasi, quando è ancora circoscritto e di piccole dimensioni, permette di intervenire con trattamenti meno invasivi e di ottenere migliori risultati terapeutici. L’autopalpazione del seno è sicuramente un gesto semplice che ogni donna può compiere da sola, ma che può fare la differenza, anche se non sostituisce per nessuna ragione gli screening medici.

Per richiedere un consulto medico o semplicemente per prenotare una visita ginecologica puoi contattarmi qui o prenotare onlineIn qualità di ginecologa ostetrica ricevo tutte le settimane le mie pazienti negli studi di Milano e Firenze.

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