donna in gravidanza e cardioaspirina

La cardioaspirina, un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) a base di acido acetilsalicilico a basso dosaggio (75-100 mg), viene impiegata in gravidanza principalmente per prevenire complicazioni relative alla preeclampsia, una condizione che può mettere in pericolo la salute di madre e feto. Vediamo insieme quando è indicata, i suoi benefici e i potenziali rischi.

Quando è indicata la cardioaspirina

La cardioaspirina viene prescritta per prevenire problemi circolatori come la formazione di trombi nel sangue, in presenza di vari fattori di rischio per la preeclampsia, come una storia personale o familiare della malattia, condizioni mediche preesistenti (ipertensione, diabete pregravidico, sindrome dell’ovaio policistico) e fattori legati alla gravidanza stessa. Anche l’età materna avanzata (oltre i 40 anni), l’obesità, gravidanze gemellari o l’uso di tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) possono giustificare l’impiego del farmaco. In casi di poliabortività o malattie autoimmuni, il medico potrebbe consigliare la cardioaspirina come misura preventiva

Benefici in gravidanza

Oltre a prevenire la preeclampsia, l’assunzione di cardioaspirina in gravidanza può portare altri benefici. Studi clinici dimostrano che può ridurre il rischio di restrizione della crescita fetale, favorendo uno sviluppo migliore del bambino. Un altro effetto benefico è la riduzione del rischio di parto pretermine, con importanti conseguenze positive per la salute neonatale. Per donne con trombofilia o storie di poliabortività, la cardioaspirina può aumentare le probabilità di portare a termine la gravidanza.

Controindicazioni e precauzioni

Nonostante i suoi benefici, la cardioaspirina in gravidanza presenta alcune controindicazioni. Non è consigliata in presenza di disturbi della coagulazione, ulcere gastriche o emorragie gastrointestinali pregresse. È sconsigliata anche in caso di allergie all’acido acetilsalicilico o in chi soffre di asma indotta da salicilati. In caso di insufficienza renale o epatica grave, l’uso del farmaco richiede una valutazione attenta del medico. È fondamentale informare il ginecologo di eventuali condizioni mediche o farmaci assunti per consentire una valutazione accurata del rapporto rischio-beneficio.

Rischi ed effetti collaterali

Sebbene considerata sicura alle dosi prescritte, la cardioaspirina può comportare alcuni rischi per la madre e il feto. Uno dei principali rischi per il feto è la possibile chiusura prematura del dotto di Botallo, una struttura vascolare essenziale per la circolazione fetale. Possono inoltre verificarsi problemi renali nel feto. Per la madre, i rischi principali includono aumento del rischio di sanguinamento durante il parto e ulcere o emorragie gastriche. Anche se queste evenienze sono rare, richiedono comunque un monitoraggio medico regolare.

Quando iniziare e sospendere la terapia?

Il momento in cui iniziare la cardioaspirina segue un protocollo per massimizzarne i benefici e minimizzare i rischi. Generalmente, il farmaco viene iniziato intorno alla 12ª settimana di gravidanza, per evitare possibili effetti negativi durante le prime fasi di sviluppo fetale. La terapia prosegue fino alla 36ª settimana, ma la durata esatta dipende dalle indicazioni mediche. È essenziale seguire le indicazioni del ginecologo e non interrompere il trattamento senza consultarlo.

Dosaggio e modalità di assunzione

La dose standard di cardioaspirina in gravidanza è di 100-150 mg al giorno, sufficiente per prevenire complicazioni senza compromettere la sicurezza. Si consiglia di assumere il farmaco dopo i pasti, preferibilmente la sera, per ridurre gli effetti collaterali gastrici. Seguire sempre le istruzioni mediche per un’assunzione corretta e sicura.

Quando sospendere immediatamente la cardioaspirina

In alcuni casi, l’assunzione della cardioaspirina va interrotta immediatamente, ad esempio in caso di reazioni allergiche (eruzioni cutanee, gonfiore, difficoltà respiratorie) o di effetti collaterali gravi come sanguinamento gastrointestinale o forte dolore addominale. Anche la presenza di perdite di sangue vaginali richiede l’interruzione immediata e un controllo medico urgente. In genere, si raccomanda di sospendere la cardioaspirina circa due settimane prima del parto per ridurre il rischio di complicazioni durante il travaglio.

Ricorda che l’uso della cardioaspirina in gravidanza deve sempre essere monitorato dal medico, che valuterà attentamente la tua situazione clinica e i rischi individuali.

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