La cistite recidivante, di cui si lamentano alcune mie pazienti di Milano e Firenze durante le visite ginecologiche, è un disturbo molto noioso e debilitante perché incide sulla qualità della vita e non sempre è di immediata soluzione. Si calcola che ne soffrano circa il 20-30% delle donne adulte, con uno o più episodi acuti ogni anno. Se ne vede inoltre aumentare l’incidenza con l’età anagrafica della donna, con una prima impennata corrispondente all’inizio dell’attività sessuale, poi in occasione delle gravidanze, e infine con l’avvento della menopausa e della terza età.
Con i rapporti sessuali la risalita batterica dall’uretra alla vescica può essere facilitata in maniera meccanica dai microtraumi dovuti alla penetrazione non troppo lubrificata e alla eccessiva contrazione del muscolo elevatore, mentre con l’utilizzo di creme spermicide si possono alterare la flora vaginale e il pH predisponendo la zona alla colonizzazione di batteri. In gravidanza come in menopausa sono presenti sbalzi ormonali che impattano sulla mucosa e sull’ambiente vaginale; l’aumento del progesterone diminuisce il tono dell’uretra e la sua capacità di svuotamento, mentre le urine sono piene di elementi nutritivi per i germi. In gravidanza bisogna stare in guardia, perché le infezioni delle vie urinarie non trattate – spesso asintomatiche – possono portare a gravi complicanze materne e fetali. In menopausa invece la carenza di estrogeni condiziona la flora e l’acidità vaginale, il pH, e porta ad atrofia e secchezza delle mucose; mentre aumentano le disfunzioni intestinali come la stitichezza, ed eventuali prolassi uterini o vescicali possono portare a un non completo svuotamento della vescica.
Altre condizioni che possono favorire le cistiti recidivanti sono il diabete, la calcolosi delle vie urinarie, la sclerosi multipla, la tetraplegia. Anche i soggetti immunodepressi per effetto di terapie farmacologiche o stress possono essere più esposti a questo tipo di patologie.
La maggiore o minore predisposizione alla cistite ricorrente è correlata al numero e alla frequenza degli episodi acuti avuti in passato: per questo è importante riferire al medico quanti episodi di cistite si sono avuti negli ultimi 12 mesi. Sembra infine che in alcune donne possa esservi maggiore facilità all’adesione dei batteri alla parete vescicale e quindi all’infezione da cistite recidivante, dovuta a una predisposizione genetica.
In assenza di patologie, nell’organismo sano, la vescica come le alte vie urinarie funziona in ambiente sterile, ossia privo di batteri, mentre nella parte inferiore del sistema urinario, l’uretra, c’è una colonia batterica fisiologica che normalmente non provoca infezioni. L’infezione urinaria si ha quindi quando vi è un’alterazione della normale flora batterica, spesso causata da germi che dall’intestino si estendono alla vagina o risalgono in maniera ascendente dall’uretra alla vescica, infettando le vie urinarie. Si tratta più che altro (80% dei casi) di Escherichia coli, ma tra gli agenti patogeni possono anche esserci altri batteri come lo Staphylococcus epidermidis, lo Staphylococcus aureus, lo Staphylococcus saprophiticus, lo Streptococco fecale, o altri entero-batteri come Proteus, Pseudomonas, Klebisella. Generalmente questi tipi di batteri si identificano facilmente con un’urinocoltura.
Si parla di recidive quando si subiscono infezioni reiterate provocate dagli stessi batteri. Quando invece si parla di reinfezione questa è determinata da un germe differente.
Se vogliamo contrastare gli episodi ripetuti delle recidive è consigliabile correggere i fattori predisponenti e adottare misure preventive con stile di vita e dieta adeguati, mentre terapie antibiotiche come quella con la ciprofloxacina, sono valide più che altro sui singoli episodi acuti.
I sintomi
I sintomi della cistite possono essere dolore e bruciore a urinare e dopo, senso di oppressione e peso al basso ventre, stimolo urgente e frequente alla minzione (pollachiuria), a volte anche febbre, brividi, o tracce di sangue nelle urine.
La cistite può essere confusa – e a volte abbinata – con una vaginite. La vaginite si riconosce per la comparsa di perdite vaginali anomale per consistenza, dolore e colore mentre, diversamente dalla cistite, non provoca dolore nell’urinare né indolenzimento al di sopra della zona del pube. L’esame delle urine e l’analisi colturale con conta delle colonie batteriche e antibiogramma (ricerca della sensibilità ai diversi antibiotici) serve comunque a confermare o meno la diagnosi e a stabilire la terapia corretta. In presenza di recidive può essere raccomandato anche l’esame colturale su tampone vaginale. In alcuni casi, in assenza di proliferazione batterica, è la vaginite stessa ad essere responsabile della cistite, a causa di infezioni ginecologiche dovute soprattutto a Trichomonas o Candida, più raramente a Neisseria gonorrhoeae e Chlamydia trachomatis.
Prevenzione e profilassi
Come prevenzione e profilassi della cistite recidivante, oltre alle terapie farmacologiche antibiotiche e antiinfiammatorie indicate, si consiglia a chi ne soffre:
- una giusta idratazione (almeno 2 litri di acqua al giorno) per diluire la carica batterica in vescica
- non trattenere l’urina, urinare spesso e completamente
- curare l’infiammazione intestinale
- adottare una dieta ricca di fibre vegetali
- evitare gli zuccheri semplici
- assumere fermenti lattici vivi
- curare la massima igiene dei genitali esterni
- urinare subito dopo il rapporto sessuale
- avere rapporti protetti
- stare a riposo
- combattere la stitichezza e regolarizzare l’intestino
- indossare indumenti intimi in tessuti naturali e non stretti
- considerare la presenza di intolleranze alimentari (specie al glutine o al lattosio)
- correggere la congestione pelvica e tutte le situazioni che possono ostacolare lo svuotamento completo della vescica
- mantenere sano l’ecosistema vaginale come difesa alla crescita e risalita dei batteri.
- evitare l’uso di tamponi vaginali durante il ciclo mestruale
Per richiedere un consulto medico o semplicemente per prenotare una visita ginecologica puoi contattarmi qui o prenotare online. In qualità di ginecologa ostetrica ricevo tutte le settimane le mie pazienti negli studi di Milano e Firenze.
* Foto di Susan Cipriano da Pixabay