Nonostante che l’ampia diffusione delle sigarette elettroniche abbia fatto evolvere il modo in cui consideriamo la dipendenza dalla nicotina, la sicurezza di questi dispositivi come alternativa alle sigarette tradizionali rimane incerta, come priva di fondamento è la convinzione che servano a smettere di fumare. Attualmente, le informazioni disponibili non offrono molte rassicurazioni in merito, anche se è possibile che alcuni fumatori possano trovare utile l’utilizzo delle e-cig per gestire meglio il loro tabagismo.
Perché non bisogna nemmeno iniziare
I non fumatori dovrebbero astenersi dall’iniziare a utilizzare le sigarette elettroniche, poiché è ampiamente noto che l’esposizione alla nicotina – anche senza la combustione tipica delle sigarette con tabacco – può causare severi problemi di salute che vanno oltre l’apparato respiratorio, fra questi l’ipertensione e il diabete di tipo 2, e presentare un rischio particolarmente elevato per lo sviluppo neurologico nei giovani, con un’incidenza maggiore quanto maggiore è l’uso giornaliero di e-cigarettes.
Va sottolineato poi che diversi studi hanno identificato nelle sigarette elettroniche la presenza di migliaia di composti aromatici, molti dei quali richiedono ulteriori indagini per determinare il loro potenziale impatto sulla salute umana, specie se usati con un dispositivo dalla manutenzione carente o inappropriata che, con surriscaldamento o residui vari, può amplificarne le conseguenze. Fra queste sostanze troviamo il diacetile, un aroma comunemente utilizzato nel cibo, che se scaldato e inalato per lunghi periodi è stato associato a problemi respiratori.
In altre parole nella comunità scientifica c’è una crescente preoccupazione riguardo alla stessa composizione chimica del vapore prodotto da questi dispositivi, anch’esso contenente elementi come radicali liberi e metalli pesanti, che possono avere effetti biologici sulle cellule dell’uomo.
Come funzionano le sigarette elettroniche
Le sigarette elettroniche, che siano usa e getta o riutilizzabili, funzionano riscaldando una soluzione liquida nella cartuccia, tramite una resistenza elettrica, per produrre il vapore che l’utente successivamente inala. Questa soluzione liquida può avere una composizione differente a seconda del modello e del produttore, e solitamente contiene ingredienti comuni come il glicole propilenico che fa da diluente, con aromi vari che regalano al vapore un profumo e un sapore gradevoli durante l’inalazione.
La concentrazione di nicotina nel liquido preparato (in genere, tra 6 e 20 mg) può variare a seconda delle preferenze e delle caratteristiche dell’utente, e andare decrescendo nel tempo, come succede ad esempio per coloro che hanno l’obiettivo di smettere di fumare e che preferiscono iniziare con un’alta concentrazione. Alcuni preparati ne sono però privi e lo “svapo” è solo relativo alle sostanze aromatizzate.
I rischi soprattutto per donne in gravidanza, bambini e persone fragili
A proposito di nicotina, vorrei mettervi anche in guardia relativamente al rischio di intossicazione accidentale da contatto diretto o ingestione, soprattutto se avete bambini che potrebbero giocare con il liquido contenuto nelle cartucce. In generale devono assolutamente astenersi dall’uso di sigarette elettroniche le donne in gravidanza, per le quali i rischi per la salute loro e del feto equivalgono esattamente a quelli del fumo tradizionale, ma anche gli anziani e i pazienti affetti da malattie cardiocircolatorie.
Nel 2021, il Comitato scientifico della Commissione Europea (SCHEER – Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks), nel valutare i rischi sanitari emergenti ha pubblicato il suo parere finale sugli effetti delle sigarette elettroniche sulla salute pubblica, evidenziando tra l’altro elementi di prova moderati dei rischi di danni irritativi locali alle vie respiratorie e un aumento moderato delle evidenze, provenienti da dati umani, sugli effetti nocivi delle sigarette elettroniche sulla salute, in particolare sul sistema cardiovascolare, ma non solo.
Inoltre, ha individuato elementi di prova da deboli a moderati dei rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie, derivanti dall’esposizione cumulativa a lungo termine alle nitrosamine e all’esposizione all’acetaldeide e alla formaldeide. Ha concluso infine che vi sono forti elementi di prova del rischio di avvelenamento e lesioni a causa di ustioni ed esplosioni associate all’uso delle sigarette elettroniche, con elementi di prova da deboli a moderati di diversi rischi connessi all’esposizione passiva alle sigarette elettroniche.
E-cig sono un buon metodo per smettere di fumare?
In conclusione, anche se le conseguenze delle sigarette elettroniche, considerate da molti un’alternativa più sicura alle sigarette tradizionali, non sono ancora del tutto chiare e richiedono ulteriori studi, c’è un accumularsi sempre più consistente di evidenze sui potenziali rischi associati, connesse alla crescente diffusione di questi dispositivi negli ultimi anni.
È quindi fondamentale che chiunque tenga alla propria salute consideri attentamente questi aspetti e il rapporto costi/benefici, prima di decidere di iniziare a “svapare”, di utilizzare le sigarette elettroniche come alternativa al tabacco oppure con la speranza di smettere di fumare. Chi è davvero motivato a smettere di fumare ad esempio, trae grande giovamento dalle sedute di agopuntura che pratico a questo scopo, con esiti positivi in oltre il 70% di pazienti che smettono definitivamente, come testimonia il video su Facebook di questa mia paziente che poi ha convinto tutta la famiglia a smettere con gli aghi, oppure uno dei post del mio blog.
Fonti:
Rassegna di Patologia dell’Apparato Respiratorio
CCM – Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie
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