Sempre più specialisti – tra i quali anche io stessa, nella mia attività quotidiana di ginecologa – negli ultimi anni danno importanza alla correlazione tra corretta alimentazione, stato di salute e insorgenza di tumori. L’ipotesi su cui negli ultimi anni hanno indagato fior di studi clinici e ricerche scientifiche in tutto il mondo è quella che molte delle malattie importanti dell’organismo, a partire da diabete e obesità sino ad arrivare al cancro, siano causate da una dieta non equilibrata, secondo la convinzione che il corpo vada incontro a deterioramenti che dipendono dalle difficoltà in cui lo mettiamo attraverso stili di vita errati.
A questo proposito in Italia fa scuola l’oncologo ed epidemiologo milanese Franco Berrino, autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche che hanno per tema la prevenzione del cancro attraverso l’alimentazione. Il dottor Berrino lavora all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ed è stato uno dei pochi ricercatori italiani chiamati dal World Cancer Research Fund a collaborare al Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer, pubblicato nel 2007.
Le sue principali raccomandazioni riguardano il moderare il consumo di quasi tutte le proteine animali, evitando carni rosse e lavorate (cioè gli insaccati); di cibi industriali ricchi di zuccheri (come le bevande zuccherate gassate e i succhi di frutta) e in genere della maggioranza dei preparati confezionati, pieni di additivi e conservanti.
La povertà del cibo industriale non può nemmeno essere migliorata dagli integratori alimentari, vitamine e minerali in pillole, tanto pubblicizzati come benefici per la salute: sono falliti drammaticamente tutti gli studi sulla prevenzione del cancro attuata attraverso integratori di minerali e vitamine, ci dice Berrino.
Nei nostri regimi alimentari troppo ricchi di proteine, grassi, zuccheri e poveri di nutrienti di qualità, sono sconsigliati oltre alle carni anche i latticini (latte e formaggi), in quanto come le altre proteine animali contengono elementi che stimolano i fattori di crescita, e di conseguenza possono facilitare la crescita delle cellule tumorali nei soggetti già malati o predisposti. L’oncologo sostiene del resto che non esiste nessuna prova scientifica che il latte faccia bene alle ossa e combatta l’osteoporosi. Secondo Campbell inoltre, autore del famoso The China Study, la caseina in particolare, presente nei prodotti caseari, sarebbe accusata di facilitare lo sviluppo di tumori ormono dipendenti, come il cancro al seno o alla prostata.
La dieta corretta consigliata da Berrino e da altri autori si basa invece su cibi di natura prevalentemente vegetale non raffinati: sull’assunzione regolare di una grande varietà di verdura e frutta fresca e di stagione (fonti di carboidrati, fibre, vitamine e minerali), cereali integrali, frutta secca e legumi (fonti di proteine), evitando assolutamente snack, patatine, prodotti conservati e dolci. È importante anche privilegiare metodi di cottura sani, per quegli alimenti che non si consumano crudi: preferire la cottura a vapore o la bollitura, evitare fritture e griglia, che scatenano reazioni chimiche dannose e potenzialmente cancerogene.
La sua dieta è molto simile a quella vegana, in sostanza ricca di cibi freschi, poco raffinati e a basso indice glicemico, grassi “buoni” (come l’olio di oliva o come quelli contenuti nella frutta secca) e proteine non di origine animale.