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Vivo con molto piacere la mia partecipazione al prossimo congresso fiorentino della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU) del 6 maggio 2023, dedicato quest’anno alla “Fertilità protetta”, dal momento che sono stata chiamata a intervenire con una relazione proprio alla tavola rotonda “Giovani e Sessualità”.

L’argomento che tratterò è particolarmente allineato alla mia crescente attenzione per le complesse dinamiche che caratterizzano il mondo dell’adolescenza e per gli aspetti medici e ginecologici di questa complicata fase della vita, che nel passato recente ho potuto approfondire nella mia serie di video divulgativi GINEcom adolescenza, pubblicata su Facebook e curata oltre che da me, da colleghe specialiste di diverse discipline, con il contributo di esperte legali e psicoterapeute.

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L’impatto della cultura e della società nell’educazione alla salute e alla sessualità dei giovani

Anche nel corso di questo prossimo intervento affronterò temi importanti relativi alla sessualità, cercando di mantenere un approccio multidisciplinare che, accanto agli aspetti medici che tratto quotidianamente, terrà conto anche della dimensione psicologica come della realtà pervasiva dei social media.

Da sempre infatti l’adolescenza è un periodo abbastanza lungo di trasformazioni biologiche e psicologiche che finiscono per essere condizionate dal contesto culturale e sociale nel quale esso si sviluppa: basti pensare alle differenze abissali tra le problematiche degli adolescenti negli anni ’50, per arrivare ai ragazzi degli anni ’80, poi ancora più in là fino ad oggi, ai giorni nostri.

Un aspetto di questa evoluzione della società e dei costumi che impatta in modo importante sulle necessità educative delle generazioni di adolescenti è la cresciuta attenzione alla prevenzione e alla promozione della salute.

Le mille sfaccettature della promozione della salute

Nella società contemporanea la promozione della salute non deve essere esclusivo appannaggio di medici e operatori sanitari, ma dovrebbe riguardare tutte le figure di cura e gli educatori, interessando tantissimi aspetti e momenti dell’esistenza, tra i quali certamente anche quelli relativi alla sessualità.

Promuovere la salute vuol dire prima di tutto educare a un’alimentazione corretta ed equilibrata, quindi prevenire le dipendenze (tabacco, droghe, alcol, gioco d’azzardo e la più recente dipendenza da Internet), e infine preparare ragazze e ragazzi al cambiamento del corpo sia maschile che femminile, promuovendo anche una sessualità consapevole. Non ultima, va fatta un’accurata educazione alla fertilità in termini di conoscenza dei fattori che interferiscono negativamente e positivamente sulla possibilità di procreare, presente e futura.

La promozione della salute inizia dall’adolescenza

La promozione della salute della donna deve iniziare fin dalla prima adolescenza e questo sarà il cuore delle mie riflessioni di relatrice e ginecologa,  supportata dalle stesse linee guida dell’ACOG (American College of Obstetricians and Gynecologists) che raccomandano di programmare la prima visita ginecologica tra i 13 e i 15 anni.

Questo momento di confronto con lo/la specialista non è tanto importante per ricercare patologie specifiche (che comunque dovrebbero essere già state escluse in questa fase della vita), ma serve piuttosto per orientare le ragazze alla salvaguardia della propria salute, partendo dalla conoscenza del proprio corpo.

La prevenzione è informare a 360°

La prevenzione si fa informando, accertandosi sull’avvenuta vaccinazione contro il papilloma virus, soprattutto parlando di contraccezione, di sessualità, di comportamenti a rischio, di malattie sessualmente trasmissibili come la clamidia, il micoplasma, il trichomonas: tutti agenti patogeni che se contratti in giovane età possono risultare asintomatici ma determinare dei danni irreparabili per la fertilità futura.

È importante saper entrare in contatto con la ragazza che stiamo visitando cercando di coglierne le eventuali problematiche o abitudini che potrebbero portarla a comportamenti disfunzionali, come le dipendenze o i disturbi del comportamento alimentare (con conseguente influenza nella vita riproduttiva) e proporre un counseling adeguato ove necessario, sia su di lei che sui genitori.

La prevenzione è un processo graduale

L’attività preventiva non si esaurisce in questa prima fase, ma è un processo graduale di orientamento dell’adolescente che segue la sua evoluzione nell’età fertile: a poco a poco si affronteranno temi diversi, più consoni al suo stadio di sviluppo, come ad esempio la possibilità di controllare il proprio ciclo mestruale, sia in relazione alla prevenzione di alcune patologie come l’endometriosi, sia in relazione alla possibilità di utilizzare il contraccettivo ormonale per la prevenzione delle gravidanze.

Orologio biologico e falsi miti

Sarà anche opportuno sfatare i falsi miti ereditati dalle generazioni precedenti e ancora circolanti, come la necessità di fare delle pause oppure di avere un ciclo mestruale regolare nel corso dell’assunzione della pillola.

Per quello che riguarda la sua fertilità futura e le tempistiche di una possibile gravidanza, si dovrà parlarle al momento opportuno dell’orologio biologico femminile, per renderla consapevole della riduzione della fertilità nel corso degli anni – e in particolar modo della netta riduzione che avviene dopo i 35 anni – per poter prevedere modalità di organizzazione familiare e sociale che tengano conto di quanto sopra.