Fecondazione in vitro attraverso microiniezione intracitoplasmatica di uno spermatozoo
Questa tecnica si chiama ICSI, per il suo nome originale in inglese (Intra Cytoplasmic Sperm Injection), si tratta d’inseminare l’ovocita attraverso la microiniezione al suo interno (citoplasma) di un nucleo di spermatozoo. Si ricorre alla ICSI soprattutto nei casi di sterilità maschile di origine sconosciuta ad esempio quando vi sono pochi spermatozoi nel seme (oligozoospermia grave) o spermatozoi con una limitata mobilità (astenozoospermia grave) o laddove non fosse praticabile la FIVET convenzionale.

La ICSI costituisce uno strumento complementare alla fecondazione in vitro convenzionale. Le tappe precedenti e successive sono le stesse di quelle dell’inseminazione (la stimolazione delle ovaie, la puntura follicolare ed il trasferimento degli embrioni), cambia soltanto la tecnica di fecondazione dell’ovulo. La tecnica consente la fecondazione in condizioni di disponibilità degli spermatozoi particolarmente limitata.

  • 1 fase (induzione dell’ovulazione). Fase analoga alla FIVET.
  • 2 fase (fecondazione in vitro). A differenza della tecnica precedente, il biologo effettua l’iniezione intracitoplasmatica del nucleo di un solo spermatozoo. Questo procedimento prevede la selezione di uno spermatozoo e il suo successivo inserimento nel citoplasma di un ovocita, per questo si utilizza un micromanipolatore collegato ad un microscopio. Questa fase deve ripetersi per ciascuno degli ovociti disponibili. Dopo 24 ore, verrà valutato il numero di ovociti fecondati con successo.
  • 3 fase (trasferimento) e 4 fase (crioconservazione). Fasi analoghe alla FIVET.

Un punto critico della tecnica ICSI è il fatto di sostituire il processo di selezione naturale tra gli spermatozoi che avviene in corso di fecondazione spontanea con la scelta arbitraria dello spermatozoo apparentemente più adatto tramite osservazione al microscopio. Questa eliminazione del processo di selezione naturale è responsabile di un moderato incremento del rischio di anomalie cromosomiche e genetiche dei nati da ICSI.

Percentuali di successo: dipendono dai centri, dall’età della donna, dalla qualità del seme: ad ogni tentativo sono circa il 48-61% sotto i 34 anni, il 40-45% tra i 35 e i 37 anni, il 30-35% tra i 38 e i 40 anni e inferiori al 25% oltre i 40 anni.

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