Si definisce Placenta Accreta (PA) quella condizione patologica in cui la placenta aderisce all’utero saldamente e con buon esito funzionale, ma non nel modo corretto (MAP: Morbidly Adherent Placenta per gli anglosassoni): di norma durante la gravidanza la placenta aderisce alla parete dell’utero, nella parte più alta, e qui si sviluppa fino al momento della nascita, per fornire l’ossigeno e l’alimento al bambino via cordone ombelicale. Nell’ultima fase di travaglio poi, la placenta si stacca dalla parete dell’utero e viene eliminata naturalmente attraverso il secondamento.
La placenta accreta si ha quando per un difetto della decidua basale, essa si estende oltre il limite superficiale dell’endometrio (chiamato strato di Nitabuch), fino a invadere il miometrio (strato muscolare dell’utero) con i villi coriali. Il disturbo non compromette la gravidanza, in quanto la funzione placentare è normale, ma predispone a una massiva emorragia post-partum, dato che la membrana non viene subito espulsa e si stacca dalla cavità uterina con molta difficoltà o solo in parte, aumentando i rischi di sanguinamento e di infezioni, che possono essere potenzialmente letali. La PA viene classificata in base alla profondità d’invasione miometriale[1]
L’accretismo placentare è responsabile del 50-65% delle isterectomie post-partum e nel 66% di questi casi in anamnesi vi è almeno un pregresso taglio cesareo. La placenta accreta è una complicanza in crescita e dagli anni Duemila è presente in circa 1 parto su 250-500: tale aumento coincide con l’aumento dei parti cesarei.
L’emorragia del post-partum (EPP) nel mondo risulta essere la prima causa di decesso materno e i dati pubblicati dal Royal College, ripresi poi anche dal Ministero della Salute (7,13), hanno evidenziato che la terza causa di EPP dopo atonia e distacco di placenta è appunto la PPA.
Fattori di rischio oltre ai tagli cesarei pregressi:
- placenta previa in una gravidanza precedente
- la placenta ricopre la cervice dell’utero (cfr placenta previa)
- età superiore ai 35 anni
- donna fumatrice
- presenza di fibromi uterini e/o cicatrizzazioni dell’epitelio
- pregresso intervento chirurgico all’utero inclusa la miomectomia
- aver avuto più di una gravidanza (multiparità)
- sindrome di Asherman
Sintomi durante la gravidanza
- Emorragia vaginale nelle fasi iniziali della gravidanza
- Bambino piccolo per l’età gestazionale
- Distacco prematuro della placenta
- Dolore pelvico
Sintomi durante il parto
- Presenza di emorragia Post-partum
- La placenta non viene espulsa per secondamento entro 30 minuti dalla nascita del bambino
- I medici non riescono a separare manualmente la placenta dall’utero
- I tentativi di trazione manuale della placenta provocano un sanguinamento importante
Diagnosi
- Ecografie periodiche a partire da 20-24 settimane di gravidanza
- Se è il caso, risonanza magnetica per immagini (RMI)
- Flussimetria con doppler
Trattamento: isterectomia associata a parto cesareo
La diagnosi precoce è importante per poter pianificare le strategie di intervento più adeguate. Nel periodo di gestazione in presenza di una placenta accreta, di solito attorno alle 34 settimane si programma un parto cesareo seguito dall’asportazione dell’utero (isterectomia cesarea) per prevenire complicanze potenzialmente letali. L’isterectomia cesarea deve essere eseguita in un ospedale dotato delle apparecchiature adatte a questo genere di complicanze. Se per la donna è importante mantenersi fertile e solo in assenza di emorragie, i medici possono tentare di preservare l’utero con trattamenti conservativi.
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[1] Timor-Tritsch IE, Monteagudo A, Cali G, Palacios-Jaraquemada JM, Maymon R, Arslan AA, Patil N, Popiolek D, Mittal KR. Cesarean scar pregnancy and early placenta accreta share a common histology. Ultrasound Obstet Gynecol. 2013 Dec 19. doi: 10.1002/uog. 13282. [Epub ahead of print] 18 Timor-Tritsch IE, Monteagudo A, Arslan AA, Santos R, Tsymbal T. The diagnosis, treatment and follow-up of cesarean scar pregnancy. Am J Obstet Gynecol 2012;207:44.e1-13