Sindrome-da-ovaio-policistico

La sindrome dell’ovaio policistico o PCOS si concretizza in un insieme di alterazioni ormonali croniche che portano ad un disordine clinico che può variare dalla completa asintomaticità a forme conclamate e gravi.

Si tratta di un disturbo metabolico complesso, caratterizzata tra l’altro da alterata ovulazione ed dall’iperandrogenismo. Nella sindrome dell’ovaio policistico, infatti, molti follicoli ovarici non raggiungono mai il completo sviluppo, e l’ovulazione avviene raramente. I cicli mestruali sono irregolari ad intervalli anche di 45-60 giorni.

Da recenti studi si stima che dal 5 al 10% delle donne in età riproduttiva, sia affetta da PCOS e quindi sembra essere disordine endocrino di maggior riscontro nelle donne in età fertile. Fra le donne con problemi di fertilità la sindrome è particolarmente diffusa con un incidenza di circa il 75%. Nella popolazione generale; in circa il 25% delle donne si evidenzia la presenza di ovaie policistiche all’esame ecografico, sebbene molte non presentino alcuna sintomatologia e siano in ottima salute.

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Qual è la causa della PCOS?

Non è stato ancora del tutto chiarito il meccanismo alla base, ma si ritiene che esista una concomitanza di fattori. Da una parte esiste un’importante componente genetica, tanto che alcuni autori considerano la PCOS una patologia a trasmissione legata ad un gene presente sul cromosoma X, dall’altra sembra essere molto importante la condizione metabolica del soggetto, essendo più frequente nelle donne in sovrappeso.
Vi sono numerose evidenze che associano la PCOS all’insulino-resistenza ed all’iperinsulinemia. L’insulina è un ormone molto importante nell’organismo, perché influenza il metabolismo del glucosio (fa abbassare la concentrazione del glucosio nel sangue) ed è l’ormone che manca o che non lavora a sufficienza nei diabetici. Si parla di insulino-resistenza quando un concentrazione normale d’insulina produce ridotti effetti biologici: in un soggetto insulino-resistente per ottenere un determinato valore di glucosio è necessaria una maggiore quantità d’insulina rispetto a un individuo sano. La presenza d’insulino-resistenza non implica una sistematica intolleranza al glucosio e la glicemia può essere normale. Il 40% delle donne con PCOS presenta un’intolleranza al glucosio e che il 10-20% svilupperà nell’età media un diabete mellito di II tipo.

Quali sono i sintomi?

La PCOS può manifestarsi con:

  • mestruazioni assenti (amenorrea), o poco frequenti (oligomenorrea): sintomi comuni della sindrome dell’ovaio policistico. Le mestruazioni spesso compaiono con una frequenza di 5-6 settimane; in alcuni casi anche ogni 6- 12mesi all’anno;
  • aumento dei peli superflui su viso e corpo (irsutismo): localizzati sul mento, sopra il labbro superiore, sugli avambracci, nelle parte inferiore delle gambe e sull’addome;
  • acne: di solito sul viso;
  • infertilità: l’assenza totale o la scarsa frequenza delle mestruazioni sono correlate alla mancata ovulazione; sono pertanto significativamente ridotte le probabilità di un concepimento;
  • sovrappeso/obesità: una condizione frequente nelle donne affette da sindrome dell’ovaio policistico.
  • poliabortività: gli elevati livelli di ormone luteinizzante (LH, luteinizing hormone), che si riscontrano nella sindrome dell’ovaio policistico sembrano essere correlati con una maggiore frequenza di aborti spontanei. L’ormone luteinizzante è prodotto da particolari cellule dell’ipofisi e gioca un importante ruolo nei meccanismi di regolazione della funzione ovarica. È stato riscontrato che il 65% delle gravidanze in pazienti con PCO termina con un aborto spontaneo, che si verifica invece solamente nel 12% delle gravidanze in donne con normali livelli di LH.

Il quadro clinico è inoltre caratterizzato da anomalie ormonali, fra cui:

  • elevati livelli di LH nella prima fase del ciclo mestruale;
  • elevati livelli di androgeni (ormoni sessuali maschili), di solito presenti nella donna solo in piccole quantità;
  • ridotti livelli di SHBG (sex hormone binding protein), la proteina che trasporta gli ormoni sessuali;
  • lieve aumento di insulina e resistenza cellulare alla sua azione;
  • alterazioni, all’esame ecografico, dell’aspetto morfologico delle ovaie

Le ovaie si presentano policistiche, con molti piccoli follicoli sparsi sulla superficie (di solito più di 10 o 15 in ciascun ovaio), mentre sono quasi assenti al centro dell’ovaio. I follicoli sono piccoli e immaturi, le loro dimensioni non superano i 10 mm, raramente o addirittura mai arrivano a maturazione e all’ovulazione.

La maggior parte delle donne affette da sindrome dell’ovaio policistico presenta questi reperti ecografici. La PCOS può manifestarsi con sterilità o infertilità nel 60-70% dei casi, irsutismo, nel 65% dei casi, assenza o gravi alterazioni del ciclo mestruale nel 50% dei casi, obesità nel 50% dei casi e acne nel 10-20% dei casi.

Quali rischi?

Essendo una patologia con eziologia metabolica, nell’età più avanzata vi è un aumentato rischio di sviluppare sindrome metabolica e diabete. Le donne affette da sindrome dell’ovaio policistico presentano un maggiore rischio di patologie cardiovascolari.

Come si cura?

Stile di vita prima di tutto! Una dieta corretta, l’esercizio fisico e il controllo del peso sono fondamentali considerato il loro forte impatto non solo sul quadro metabolico, ma anche sulla funzione ovarica e sul ripristino della fertilità.

Sotto indicazione medica e in casi selezionati possono essere usati farmaci insulino-sensibilizzanti (gli stessi che usano i pazienti diabetici). Questi farmaci dovrebbero ridurre gli androgeni circolanti, in virtù delle relazioni dirette e indirette tra insulina e iperandrogenismo; migliorare la funzione riproduttiva, sia in senso di ripristino dell’ovulazione spontanea che di miglior risposta alle terapie di induzione dell’ovulazione; prevenire le complicanze metaboliche a lungo termine della sindrome, quali diabete mellito, dislipidemia, ipertensione, aterosclerosi; favorire il calo ponderale.

Anche i contraccettivi orali rappresentano l’opzione terapeutica maggiormente utilizzata per il trattamento delle irregolarità mestruali nelle donne con PCOS che intendono rimandare la ricerca di una gravidanza. I contraccettivi orali possono regolarizzare il ciclo, migliorare i segni di iperandrogenismo (acne, peluria, perdita dei capelli, ecc.) Recentemente è entrato in uso l’inositolo che migliora la funzione ovarica nell’ovaio policistico: per saperne di più leggi le diapositive che ho presentato nel mio intervento come relatrice a uno dei miei ultimi congressi sull’argomento.

Scarica il pdf della mia presentazione sull’inositolo preparata per un congresso medico.