come usare la pillola contraccettiva e quali miti sfatare

Nella seconda parte del mio post su come funziona la pillola e quali sono i miti da sfatare sul suo utilizzo, vediamo insieme quali analisi fare quando la prendiamo, le controindicazioni e un focus sulla pillola che sospende il ciclo.

Quali analisi fare durante l’assunzione della pillola?

Durante l’assunzione della pillola contraccettiva, non è necessario eseguire regolarmente esami del sangue. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni e controlli da fare:

  1. Esami di laboratorio: potrebbero essere necessari solo se si presentano condizioni particolari come dislipidemia (alterazioni dei livelli di grassi nel sangue) o diabete.
  2. Controlli periodici: è raccomandato fare un controllo medico dopo circa quattro mesi dall’inizio dell’assunzione della pillola, in occasione del quale, il ginecologo potrà:
  • verificare la presenza di eventuali sintomi di controindicazioni o effetti collaterali
  • rispondere a dubbi o correggere eventuali errori nell’uso della pillola
  • controllare eventuali cambiamenti nella pressione arteriosa
  • monitorare variazioni del peso corporeo

Quali possono essere gli effetti collaterali della pillola?

L’uso della pillola deve essere sempre sotto controllo medico a causa dei possibili effetti collaterali e perché non è adatta a tutte, specialmente a chi ha i fattori di rischio che ho elencato.

Gli effetti collaterali più comuni e leggeri includono nausea, mal di testa, tensione al seno, aumento di peso e cambiamenti nell’umore e nel desiderio sessuale. In rari casi, e soprattutto in persone a rischio, la pillola può causare problemi più seri come trombosi venose profonde, ictus, problemi al fegato e, molto raramente, patologie tumorali epatiche benigne.

È compito del ginecologo fare un’accurata valutazione della storia familiare e personale della paziente per identificare i fattori di rischio che potrebbero rendere l’uso della pillola non sicuro.

Esiste anche una pillola contraccettiva solo a base di progestinico, che agisce ispessendo il muco cervicale e creando un ambiente nell’endometrio sfavorevole all’impianto. Questa pillola è adatta a chi non può assumere contraccettivi combinati con estrogeni.

La pillola per bloccare il ciclo: perché viene consigliata

Il ciclo che dà la pillola è un ciclo falso, quindi possiamo tranquillamente farne a meno, perché non è l’effetto di un processo ormonale relativo alla funzionalità dell’ovaio, ma dipende semplicemente da una blanda stimolazione dell’endometrio da parte della pillola stessa.

Bloccare il ciclo mestruale con la pillola può essere una soluzione efficace e sicura per molte, che contribuisce a migliorare la qualità di vita. Come sempre, è fondamentale consultarsi con il proprio ginecologo o ginecologa prima di iniziare qualsiasi terapia, per valutare attentamente le condizioni di salute e le esigenze di ciascuna e fare la scelta più adatta.

È importante sapere che lo stop ormonale delle mestruazioni (con la normale pillola anticoncezionale, a base di estro-progestinici o di solo progesterone, saltando la pausa dei 7 giorni, o con le pillole specifiche per la sospensione del ciclo) è sicuro e non comporta rischi per la salute.

La pillola che sopprime il ciclo può aiutare anche a trattare i crampi mestruali (dismenorrea) e altri disturbi legati al ciclo, mentre può ridurre l’infiammazione dei tessuti, quindi è benefica per la salute generale della donna.

Oggi poi, le donne affrontano circa 400 cicli mestruali durante la loro vita fertile, che dura 30-35 anni. Molto più che un tempo. Questo può aumentare i rischi di endometriosi, anemia e patologie endometriali. Avere meno cicli o non averne affatto può essere meno stressante per il corpo.

Il falso problema della pausa della pillola: un altro mito da sfatare

Molte donne credono necessario interrompere la pillola contraccettiva per qualche mese, per dare alle ovaie il tempo di riprendersi o per “depurare” l’organismo. Ma questa pratica non solo è inutile: può anche essere dannosa.

Perché fare la pausa è sbagliato?

  1. Espone al rischio di gravidanze indesiderate, specialmente se si ha una vita sessuale attiva e si è abituate a prendere la pillola tutti i giorni.
  2. Aumenta leggermente il rischio di trombosi (che riguarda da 5 a 7 casi su 10.000). Nei primi tre mesi di utilizzo della pillola questo rischio è superiore a quello dei mesi successivi: sospendere continuamente e poi ricominciare la pillola, significa ripartire ogni volta da quei tre mesi di rischio aumentato, inutilmente.

È meglio continuare a prendere la pillola finché se ne ha bisogno, senza interruzioni non necessarie, anche per molti anni. È stato dimostrato ad esempio che l’uso della pillola per oltre 10 anni nel periodo fertile tra i 16/17 anni e i 26/27 anni, riduce il rischio di cancro ovarico in età avanzata del 50% e contrasta patologie come l’endometriosi.

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