Che cos’è la poliabortività?
Secondo alcuni autori la poliabortività è definita come la perdita di 3 o più gravidanze. Secondo altri, invece, si tratta di “almeno due o tre aborti spontanei ripetuti, nel primo trimestre o precocemente nel secondo trimestre (entro la 15a settimana)”.
È una condizione frequente?
La posticipazione dell’esperienza riproduttiva della donna è la principale causa dell’aumento degli aborti spontanei ricorrenti. La poliabortività definita come 3 o più aborti colpisce tra il 2 e il 5% delle coppie in età riproduttiva, mentre se la consideriamo a partire da due aborti l’incidenza arriva fino al 10%.
Perché gli aborti ripetuti?
L’età materna e il numero di aborti precedenti sono i principali fattori di rischio per l’aborto ricorrente. In tabella il rischio di successivi aborti in base all’età materna e in base al numero di precedenti aborti.
Età materna – Rischio aborto
25 anni – 13%
30 anni – 15%
35 anni – 19%
40 anni – 25%
45 anni – 33%
Num. aborti precedenti – Rischio aborto successivo
0 – 15-20%
1 – 15-20%
2 – 35%
3 – 40%
>3 – 50%
Oltre a questi due importanti e immodificabili fattori di rischio esistono altre cause di aborti spontanei ripetuti, per le quali è necessario e possibile procedere con un approccio diagnostico e terapeutico. Si possono riscontrare infatti:
Fattori anatomici (malformazioni mulleriane, formazioni aggettanti in cavità) per diagnosticare i quali è necessario eseguire: ecografia pelvica, trans vaginale, eventualmente sonoisterografia e/o isteroscopia. Questi difetti anatomici possono essere corretti, ma è sempre bene affidarsi a uno specialista del settore, perché una correzione di un difetto molto lieve, o una correzione non adeguata di un difetto importante possono non essere risolutivi.
Fattori endocrini: con facilità la donna può essere affetta dalla sindrome dell’ovaio policistico, o da iperprolattinemia, da deficit del fattore luteale o da alterazione della funzione della tiroide o da diabete non ben compensato. Una valutazione degli esami di funzionalità ovarica, tiroidea, metabolica risultano quindi indispensabili.
Fattori genetici: raramente uno o entrambi i membri della coppia presenta un assetto cromosomico alterato che non causa una patologia nel soggetto, ma determina la formazione di prodotti del concepimento anomali. Queste anomalie si possono verificare con l’esame del cariotipo e, essendo anomalie genetiche, non possono essere curate.
Fattori trombofilici: il processo della coagulazione del sangue è il risultato di un delicato equilibrio tra fattori che favoriscono e fattori che inibiscono la formazione del trombo. Negli ultimi anni si sta dando molta importanza all’alterazione dei fattori della coagulazione (si parla di trombofilia congenita e acquisita) nella determinazione di alcune complicazioni della gravidanza come ad esempio l’abortività ripetuta, la preeclampsia, il ritardo di crescita fetale. Appare quindi fondamentale indagare i fattori associati alla trombofilia.
Fattori immmunitari: la gravidanza è il risultato dell’accettazione da parte dell’organismo materno di un elemento a sé estraneo come il feto che possiede metà patrimonio genetico del padre. Il meccanismo di accettazione prevede un adattamento del sistema immunitario che non intervenga contro l’embrione. Una alterazione di questo meccanismo può determinare la ricorrenza di aborti.
Quanto spesso si trova la causa degli aborti spontanei?
Purtroppo anche dopo le opportune e approfondite indagini diagnostiche, è possibile individuare una causa nota in circa il 50% dei casi e nel restante si parla di poliabortività inspiegata. Si dà recentemente rilievo a fattori ambientali che possono interferire con il successo della gravidanza, quali ad esempio il tabagismo, l’abuso di alcool, un’alimentazione sregolata, lo stress lavorativo etc.
Nessuno comprende il nostro dolore!
L’aborto ricorrente può indurre risposte emozionali pronunciate come ansia, depressione, negazione, rabbia, problemi coniugali, senso di perdita e di inadeguatezza. La stabilità di coppia è fortemente minata da tale situazione, come anche l’efficienza lavorativa e il benessere generale della persona. Inoltre le coppie affette da poliabortività seguono percorsi diagnostici e terapeutici molto lunghi e impegnativi anche dal punto di vista economico, e i frequenti insuccessi contribuiscono ad accentuare lo stress psicologico. Questo fenomeno è molto più accentuato per la donna che vive queste perdite in prima persona e il senso del lutto associato ad esse non è riconosciuto al livello sociale.
Che cosa fare per ridurre il rischio di una successiva sconfitta?
Esistono poche terapie in caso di aborto spontaneo ripetuto. La prima strategia consiste nel rimuovere le cause collegate ad essa, rimuovere i fattori ambientali come fumo e stress. È possibile inoltre, nel caso di poliabortività inspiegata, eseguire dei cicli di monitoraggi ecografici per valutare la crescita del follicolo ovarico, per indicare quale sia il miglior momento per il concepimento e per supportare con farmaci appositi il normale ciclo ormonale e favorire l’impianto.
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