
La comparsa di perdite di sangue dopo un rapporto sessuale può allarmare la coppia ma fortunatamente, nella maggior parte dei casi, non è legata a disturbi gravi.
Il cosiddetto sanguinamento “vaginale”, in realtà proviene spesso dalla cervice, la parte terminale dell’utero che sporge nella vagina. Tuttavia, altre parti dell’apparato genitale e urinario possono essere coinvolte.
Ad ogni modo le cause del sanguinamento post-coitale possono essere diverse e non dovrebbero essere mai trascurate, soprattutto se le perdite sono reiterate e accompagnate da dolore durante il rapporto o tracce di sangue nelle urine.
Le cause del sanguinamento post-coitale
Si possono individuare diverse cause nelle perdite di sangue:
- Sanguinamento dall’entrata della vagina: spesso, il sanguinamento inizia dalla mucosa vaginale, e questo può essere causato da abrasioni dovute a rapporti sessuali intensi o violenti o a una mancanza di lubrificazione naturale. La secchezza, l’a sottigliezza l’assottigliamento o l’infiammazione della mucosa dovuta a infezioni come vestibolite o vaginite possono anch’esse contribuire.
- Lacerazione dell’imene che può avvenire durante il rapporto ma anche in altri momenti: durante attività sportive intense, per uso di assorbenti interni o durante la masturbazione.
- Sanguinamento dal collo dell’utero: il collo dell’utero può essere la fonte del sanguinamento post-coitale per varie ragioni:
- “Piaghetta” o ectopia cervicale o ectropion del collo dell’utero, in cui le cellule che normalmente rivestono l’interno dell’utero si spostano verso l’esterno del canale cervicale, diventando vulnerabili all’infiammazione e ai microtraumi.
- Polipi cervicali o uterini, escrescenze di tessuto benigno sulla cervice.
- Lesioni precancerose o tumori del collo dell’utero, spesso correlati all’infezione da HPV, Papillomavirus.
- Sanguinamento dall’interno dell’utero per:
- Squilibri ormonali
- Contraccettivi ormonali
- Fibromi uterini
- Polipi endometriali uterini
- Ispessimenti dell’endometrio
- Tumori all’endometrio
- Infezione da Clamidia, una delle infezioni a trasmissione sessuale più diffuse. Se non viene trattata, può condurre all’infiammazione del collo dell’utero, conosciuta come cervicite. Questa condizione può causare perdite vaginali anormali, compreso il sanguinamento dopo i rapporti sessuali. È di vitale importanza sottoporsi a test per le infezioni sessualmente trasmissibili se si ha il sospetto di un’infezione.
Cosa fare se si verificano perdite di sangue dopo i rapporti sessuali
Se si verifica sanguinamento post-coitale, è essenziale sottoporsi a una visita ginecologica per stabilire la causa. A seconda della diagnosi, il ginecologo potrà prescrivere ulteriori test diagnostici, come ecografie transvaginali o addominali, pap-test, test HPV e colposcopie. In alcuni casi, potrebbe richiedere un’isteroscopia per un’esplorazione più dettagliata. Se c’è un sospetto di infezione da Clamidia o altre IST, il medico potrebbe consigliare dei test specifici per confermare la diagnosi.
Cure e terapie
Il trattamento a seconda dei casi potrà includere terapie specifiche per le infezioni, oppure l’uso di lubrificanti vaginali per attenuare la secchezza vaginale, o ancora procedure per rimuovere polipi o trattare altre condizioni sottostanti.
In sintesi, il sanguinamento vaginale dopo il rapporto sessuale può derivare da diverse condizioni, alcune delle quali richiedono attenzione. Consultare il ginecologo di fiducia è fondamentale per ottenere una diagnosi accurata e un piano di cure appropriato.
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