A giugno ho iniziato il mio volontariato come medico generico presso un centro del quale mi preme raccontarvi le attività a favore delle persone straniere irregolari.
Fare volontariato al Naga significa essere parte di una realtà che offre molto più di semplice assistenza. Dal 1987, il Naga a Milano rappresenta una risposta concreta ai bisogni sanitari, sociali e legali di persone straniere che, spesso, si trovano a vivere ai margini della società, prive di diritti fondamentali. Qui, affrontiamo la salute degli immigrati come un diritto inalienabile, indipendente dalla situazione amministrativa.
Naga: molto più di semplice assistenza
Ogni giorno, medici, psicologi e volontari dedicano tempo e risorse per garantire a chi ne ha più bisogno un’assistenza completa, partendo dalla convinzione che il diritto alla salute non debba essere legato a un documento o a un permesso.
Collaboriamo per garantire un accesso equo alla salute, con un approccio che va oltre la semplice prestazione medica: informiamo, formiamo e denunciamo ogni violazione di diritti.
Una crescita umana e professionale
È un’esperienza questa che mi arricchisce umanamente, e che si sta rivelando anche una risorsa professionale preziosa, perché mi permette di acquisire competenze in ambiti che spesso non fanno parte della pratica clinica tradizionale.
Fornendo assistenza come medico generico, qui ho infatti la possibilità di confrontarmi con condizioni cliniche e problematiche sanitarie che raramente fanno parte della mia quotidiana pratica ginecologica. Lavorare con persone di più di 80 nazionalità diverse mi ha permesso di esplorare aspetti dell’assistenza alla salute legati all’immigrazione, e di acquisire conoscenze su difficoltà legislative, e barriere sociali e logistiche.
Il diritto alla salute è inalienabile
Il diritto alla salute, garantito dalla legge italiana, dovrebbe essere assicurato a tutti, ma la realtà per i cittadini stranieri irregolari è spesso un percorso difficile. Il nostro impegno al Naga è quello di rendere effettivo questo diritto, offrendo ascolto, cura e sostegno, e lavorando per abbattere le barriere che impediscono l’accesso alle cure.
Al Naga, ci prendiamo cura di persone che altrimenti resterebbero escluse dal sistema sanitario, diventando per molti di loro una sorta di “medici di famiglia”. Inoltre, grazie allo sportello informativo e al servizio di Medicina di Strada, i miei colleghi medici volontari visitano settimanalmente le aree più degradate della città, portando cure a chi è in situazioni di maggiore vulnerabilità.
Il volontariato cambia chi lo fa
Il volontariato di questo tipo per me rappresenta un arricchimento a più livelli: non è solo un’opportunità per aiutare chi ha bisogno, ma anche un’occasione di crescita professionale e personale, imparando da realtà complesse, in cui ogni incontro è una storia e una possibilità di crescita.
Photo credit: Associazione Naga