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GRAVIDANZA

Esami ed ecografie in gravidanza

Con la diagnosi di gravidanza la donna inizia a seguire un programma di controlli che vanno dalla visita ostetrica a tutta una serie di esami di laboratorio ed ecografie, esenti da ticket e non, utili ad appurare lo stato di salute di mamma e feto assieme alla corretta evoluzione della gestazione, ma anche a prevenire complicanze successive.

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Ecco un elenco completo dei controlli che vengono prescritti per una normale gravidanza fisiologica, suddiviso per trimestri.

Primo Trimestre di gravidanza 

  • Esami ematici (periodo 7a – 10a settimana): gruppo sanguigno e fattore Rh, test di Coombs indiretto, esame emocromocitometrico con piastrine, transaminasi, glicemia, creatininemia, emoglobine anomale, HIV, VDRL TPHA, toxotest, rubeotest, HCVAb, antiHIVAb, esame delle urine. Questi esami servono a identificare il gruppo sanguigno ed eventualmente la presenza di anticorpi contro i globuli rossi che porterebbero a rischio di Malattia Emolitica Neonatale; a confermare un buono stato di salute e infine a identificare l’eventuale immunità verso alcune infezioni che se contratte in gravidanza possono determinare gravi danni al feto.
  • Ecografia ostetrica (periodo 11a – 13a +6 settimane): serve ad identificare il numero di feti e la loro vitalità e a datare la gravidanza. Nel primo trimestre la crescita embrionale è standard, esistono tabelle di riferimento che attribuiscono ad una determinata lunghezza embrionale una corrispondente epoca gestazionale. Ciò è importante per datare la gravidanza quando l’ultima mestruazione non sia certa o quando i cicli mestruali siano irregolari. La misurazione dell’embrione viene effettuata mediante la determinazione del CRL (lunghezza vertice-sacro).
  • Pap Test – HPV DNA Test (periodo 12a -12+6 settimane): utili a seconda delle diverse età della donna per identificare precocemente lesioni precancerose al livello della cervice uterina. Devono essere fatti se la donna non li ha eseguiti da oltre tre anni (il primo) o cinque anni (il secondo).
  • In questo periodo è possibile fare alcuni esami per vedere il rischio di avere un feto affetto da anomalie cromosomiche quali ad esempio la Sindrome di Down. Questi esami possono essere non invasivi o di screening come il duo test o il prenatal safe. Se la gestante possiede determinate caratteristiche di rischio (come l’età) oppure risultano test di screening positivi, può decidere di effettuare anche gli esami invasivi come la villocentesi e l’amniocentesi.

Secondo Trimestre di gravidanza 

  • Esame delle urine (dalla 14 a alla 17a settimana): tende ad evidenziare la presenza di anomalie della funzione renale, la presenza di batteri o nitriti spia di infezioni urinarie.
  • Emocromo, eventuale curva da carico di glucosio per donne a rischio diabete
  • Ecografia morfologica (dalla 19a alla 21a settimana): questa ecografia studia l’anatomia fetale, eventuali malformazioni del feto, la posizione della placenta, la quantità di liquido amniotico. Non tutte le malformazioni possono essere viste in ecografia.
  • Esame urine, Toxo Test e Test di Coombs (dalla 19a alla 22+6 settimane): l’esame delle urine ha lo stesso significato precedente, il Toxotest viene eseguito nel caso la donna non sia immunizzata e il Test di Coombs indiretto viene ripetuto nel caso la donna sia Rh

Terzo Trimestre di gravidanza 

  • OGTT (Oral Glucose Tolerance Test), è il test da carico orale di glucosio di 75 gr, con esecuzione di glicemia su prelievo venoso basale ai tempi 0′,60′,120′. Viene richiesto in gravidanza in presenza di determinati fattori di rischio di diabete gestazionale.
  • Ecografia ostetrica (periodo 30a – 33a +6 settimane): l’ecografia valuta l’accrescimento fetale, la quantità del liquido amniotico e conferma la posizione placentare, ormai definitiva. Anche in questo caso vengono misurati i parametri descritti nell’ecografia del II trimestre e mentre il BPD, CC, e FL sono parametri indicativi della crescita ossea e sono in relazione soprattutto con le potenzialità di crescita genetiche dell’embrione, la circonferenza addominale CA è in relazione allo stato di nutrizione del feto e può essere alterata in difetto – in tal caso si parla di FGR (restrizione della crescita fetale) – o in eccesso. Tutti i parametri misurati vengono riportati su appositi grafici chiamati “curve di crescita“. I valori misurati in modo seriato nel corso della gravidanza e riportati su tale grafico dovrebbero avere lo stesso andamento della curva, indicando in tal modo una corretta velocità di crescita del feto, sinonimo di benessere fetale e di normale andamento della gravidanza.
  • Esame urine (periodo 31a – 32a +6 settimane): viene ripetuto l’esame fatto in precedenza.
  • Tampone vaginale (periodo 34a – 36a settimana): per la ricerca dello streptococco B emolitico, batterio che in una minima percentuale può infettare il feto durante il parto e provocare una grave meningite o encefalite. In caso di positività basta fare una terapia antibiotica.
  • Esami ematici (periodo 35a – 36a settimana): esame emocromocitometrico completo con conteggio piastrine, HBsAg, PT (tempo di protrobina), PTT (tempo di tromboplastina parziale), Fibrinogeno, esame urine, Toxotest nel caso la donna non sia immunizzata e Test di Coombs indiretto (nel caso la donna sia Rh negativa). Servono per verificare ulteriormente l’adattamento cardiocircolatorio materno e lo stato della coagulazione del sangue (utile in caso di eventuale ricorso al taglio cesareo).
  • Esame urine (periodo 38a – 39a+6 settimane): viene ripetuto l’esame fatto in precedenza.
  • Cardiotocografia (NST), misurazione liquido amniotico (periodo 40a – 40a +6 settimane): la cardiotocografia e la valutazione del liquido amniotico sono metodiche utili per valutare il benessere fetale a termine di gravidanza.

Screening prenatali in gravidanza

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Gli esami che effettuo direttamente in studio 

Durante la visita ginecologica che si svolge presso selezionati ambulatori di Milano e Firenze sono in grado di effettuare direttamente alcuni di questi esami (prelievi per esami microbiologici, office ecografie e pap test, ricerca di HPV), in un’unica seduta.

Esistono inoltre varie metodiche di diagnosi prenatale, alcune delle quali invasive e che comportano vantaggi e rischi, la cui esecuzione consente di individuare ed escludere anomalie cromosomiche o genetiche e segnalare eventuali malformazioni fetali. Compito del ginecologo è informare con correttezza le pazienti e consigliarle in modo che possano scegliere con consapevolezza quali esami sostenere.

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